lunedì 11 novembre 2013

SCHETTINO


Concordia: 'Schettino saltò su una scialuppa'

Al processo di Grosseto parla l'allievo ufficiale della Concordiaç

'Il comandante Schettino saltò, poco prima di me, sul tetto di una scialuppa al ponte 4'' che poco dopo rimase sommerso per lo sbandamento della nave Costa Concordia. Lo ha testimoniato stamani al processo di Grosseto l'allievo ufficiale della Concordia, Stefano Iannelli, che il 13 gennaio 2012 faceva parte dell'equipaggio.
Il processo è ripreso a Grosseto proprio con l'audizione di Stefano Iannelli, allievo ufficiale di coperta della Concordia. In aula, anche all'udienza di oggi, il comandante Francesco Schettino, unico imputato. ''Sul ponte 4, su lato di dritta - ha ricordato ancora Iannelli rispondendo alle domande del pm Stefano Pizza -, era stata formata una catena umana, per non scivolare, io facevo parte del team di soccorso Tango India e intervenimmo su almeno cinque infortuni''. Poi, ha ricordato Iannelli, rispondendo al pm Stefano Pizza, nelle fasi concitate dell'evacuazione della nave, ''quando non vedevo più nessun passeggero, insieme a Schettino, Garrone, un elettricista, un'infermiera della Concordia e Salvatore Ursino, arrivammo dove c'era una scialuppa. Io saltai sul tetto, il comandante Schettino vi era saltato poco prima''. ''Appena la lancia partì, la nave si ribaltò di lato e il ponte dove eravamo andò sott'acqua'', ha proseguito Iannelli. ''Durante il tragitto verso la riva del Giglio, recuperammo dei passeggeri in acqua''.
'Cosa ho fatto? Ho finito di navigare!''lo disse Francesco Schettino un istante dopo l'urto della Concordia contro gli scogli. E' quanto riferisce al processo di Grosseto il testimone Stefano Iannelli, allievo ufficiale di coperta che la sera del 13 gennaio 2012 era in plancia di comando. Schettino fece questa esclamazione, dice il teste, dopo ''essersi avvicinato all'aletta sinistra''. L'allievo ufficiale Stefano Iannelli aveva tra i suoi compiti quello di monitorare, e intervenire, sulla stabilizzazione della nave durante la navigazione. Riguardo al momento dell'urto ricorda che ''sentimmo l'urlo dell'ufficiale Salvatore Ursino (che ha già testimoniato nel processo in precedente udienza, ndr), che si era spostato per sua iniziativa sull'aletta di sinistra, a fare da vedetta''. ''Ci furono vibrazioni e sollecitazioni che avvertimmo fino in plancia'', ricorda ancora, ''poi Schettino andò a verificare e disse in quel modo''.
Allievo teste, Schettino aveva una valigetta - ''L'ufficiale Salvatore Ursino mi riferì, nelle fasi dello sbarco al Giglio, di aver visto che il comandante Francesco Schettino teneva tra le gambe una valigetta''. Lo ha detto l'allievo ufficiale Stefano Iannelli testimoniando al processo sulla Costa Concordia quando gli veniva chiesto delle fasi successive all'abbandono della nave dopo il naufragio.

Nessun commento:

Posta un commento