La mafia e 'ndranghetà sono preoccupati dalla rivoluzione che Papa Francesco sta facendo in Vaticano, talmente preoccupati da volergli fare "uno sgambetto". Parola di Nicola Gratteri, procuratore aggiunto a Reggio Calabria.
Intervistato da Beatrice Borromeo, sulle pagine del Fatto Quotidiano, Gratteri - che nel libro "Acqua Santissima" ha raccontato gli intrecci tra criminalità organizzata e Chiesa - sembra proprio mettere in guardia il Santo Padre:
Questo Papa è sulla strada giusta. Ha da subito lanciato segnali importanti: indossa il crocifisso di ferro, rema contro il lusso. E' coerente, credible. E punta a far pulizia totale.
E la mafia è preoccupata da questi comportamenti ?
Quella finanziaria si, eccome. Chi finora si è nutrito del potere e della ricchezza che derivano direttamente dalla chiesa è nervoso agitato. Papa Bergoglio sta smontando centri di potere economico in Vaticano. Se i boss potessero fargli uno sgambetto non esiterebbero
Un allarme lanciato non da una persona qualsiasi, quindi. Ma veramente il Papa rischia?
Non so se la criminalizzata organizzata sia nella condizione di fare qualcosa ma di certo ci sta riflettendo. Può essere pericoloso. I padrini con la coppola non esistono più. Ma il mafioso che investe, che ricicla denaro, che dunque ha potere vero, è proprio quello che per anni si è nutrito delle connivenze con la Chiesa. Sono questi i soggetti che si stanno innervosendo".